Rivalità sul lavoro: come trasformare l’invidia in forza per la propria crescita

Rivalità sul lavoro: come trasformare l’invidia in forza per la propria crescita

Articolo: Quando il collega vuole il tuo posto: rivalità sul lavoro e saggezza

Siamo qui per lo stesso traguardo

In ogni ambiente competitivo – azienda, studio professionale, team creativo – arriva sempre quel momento in cui ci si accorge che un collega guarda al tuo stesso orizzonte. Lo capisci da piccoli gesti, da un commento velato, da una riunione dove cerca di mettersi in evidenza proprio quando tu stavi portando un’idea. Magari lo stimi, magari ci vai anche d’accordo, ma da quando avete incrociato gli occhi sulla stessa promozione, qualcosa è cambiato. È come se fosse scattato un tacito countdown.

Eppure, è proprio qui che si gioca la vera partita: quella della tua crescita interiore.

Competizione o rivalità?

C’è una grande differenza tra la sana competizione – che stimola a migliorare – e la rivalità distruttiva – che mina la fiducia, logora i rapporti e alimenta strategie nascoste. In molti casi, il passaggio da una all’altra è sottile e silenzioso. Spesso ci si finisce dentro senza accorgersene, e si inizia a vivere il collega come una minaccia invece che come un alleato.

Ma chi cerca sempre di superare gli altri, in realtà, ha perso di vista dove sta andando. Perché se corri per superare qualcuno, non stai correndo verso di te.

Un esempio concreto: Mara e Luca

Maria e Luca lavorano nel reparto vendite di una grande azienda. Stesso ruolo, stesso responsabile, stessa ambizione: diventare area manager. All’inizio collaborano, si danno consigli, si supportano. Poi arriva una comunicazione: un posto si libera. Da lì, piccoli segnali si fanno grandi. Luca inizia a non condividere più i file. Mara risponde con distacco alle mail. Il clima si fa teso.

È un classico. Eppure, entrambi perdono qualcosa: la serenità, il focus, la qualità delle loro azioni.

Quando mi è capitato di lavorare con situazioni simili nei miei percorsi di coaching, ho visto persone che riscoprivano un senso profondo nel proprio ruolo solo quando smettevano di guardare al collega e tornavano a guardare dentro di sé.

Tre verità da non dimenticare

1. Non tutto è in tuo controllo. Puoi lavorare bene, ma la scelta finale potrebbe dipendere da dinamiche che non puoi controllare. Se basi il tuo benessere su quello, sarai sempre in balìa degli eventi.

2. Il successo non è un posto da occupare. È uno stato mentale, un allineamento tra ciò che sei e ciò che fai. Se un collega raggiunge un traguardo, non è detto che fosse il tuo.

3. Chi ti minaccia ti sta dando un’opportunità. Ogni rivalità può essere il catalizzatore per ridefinire cosa vuoi davvero, su quali basi vuoi costruirlo e chi vuoi essere mentre lo fai.

Come agire senza cadere nel tranello della rivalità

Continua a dare il meglio senza perdere l’eleganza. È l’integrità a fare la differenza sul lungo periodo.

Parla, non evitare. Una conversazione franca con il collega – se fatta con rispetto – può abbassare la tensione e riportare l’attenzione al lavoro, non alla guerra.

Non cercare approvazione, cerca direzione. Se stai lavorando solo per ottenere un titolo o battere qualcuno, ti stai perdendo.

Coaching: lo spazio dove ritrovi il tuo centro

Nei percorsi di coaching professionale, affrontiamo proprio queste situazioni: tensioni sottili che consumano energia e creano smarrimento. Spesso, dietro il bisogno di “arrivare prima”, si nasconde un’incertezza sul proprio valore o sulla vera meta.

Il coaching ti aiuta a fare luce. Ti guida nel riprendere il timone della tua motivazione, nella scelta consapevole dei tuoi obiettivi, e nella gestione di dinamiche relazionali complesse senza farti travolgere.

Come dico spesso:

“Non serve superare gli altri. Serve superare l’idea che il tuo valore dipenda da loro.” – Giacomo Lastretti

Bibliografia:

Argyris, C. (1990). Overcoming Organizational Defenses: Facilitating Organizational Learning. Allyn & Bacon;

Goleman, D. (1995). Emotional Intelligence. Bantam Books;

Covey, S. R. (1989). The 7 Habits of Highly Effective People. Free Press;

Maxwell, J. C. (2001). The 17 Indisputable Laws of Teamwork. Thomas Nelson.