Motivazione o Frustrazione? Il Lato Oscuro della Perfezione sui Social
Stiamo vivendo un’epoca dove l’ordinario sembra non avere più diritto di cittadinanza. Scorriamo il nostro feed dei social e incontriamo solo volti perfetti, corpi scolpiti, vite scintillanti come quelli di Ashton Hall e di altri influencer da milioni di follower. Ma dobbiamo domandarci: questo bombardamento di perfezione ci motiva davvero a migliorarci, oppure insinua in noi un senso costante di inadeguatezza?
Secondo il professore di psicologia Ethan Kross dell’Università del Michigan, l’uso passivo dei social network è correlato ad un aumento significativo dell’invidia e della depressione. Non è tanto il contenuto positivo a farci stare male, quanto la percezione che la nostra vita sia irrimediabilmente inferiore.
Come disse Carl Rogers, padre dell’approccio centrato sulla persona, “la curiosa contraddizione è che quando accetto me stesso così come sono, allora posso cambiare.”
La perfezione irraggiungibile che viene venduta quotidianamente non ci aiuta ad accettarci. Al contrario, ci tiene incatenati a una corsa infinita verso un ideale costruito a tavolino, che nella vita reale quasi nessuno raggiunge.
Uno studio pubblicato su Personality and Individual Differences (Curran & Hill, 2019) ha evidenziato che il perfezionismo sociale è in crescita costante dagli anni ’80, alimentato anche da standard irreali promossi dalla cultura mediatica. E questo tipo di perfezionismo non si traduce in maggiori successi, bensì in ansia cronica, procrastinazione e crolli emotivi.
Se vogliamo davvero motivarci, serve cambiare paradigma. Serve passare dall’idealizzazione alla realizzazione, dall’inseguire un’immagine esterna al coltivare un valore interno.
Come scrive Angela Duckworth, docente alla University of Pennsylvania, nel suo bestseller Grit, “la passione e la perseveranza contano molto più del talento puro.” La vera forza non nasce dall’essere perfetti, ma dal saper cadere e rialzarsi, mille volte.
In un mondo che ci invita a fingere, il vero atto di coraggio è mostrarsi autentici. Non sarà forse scintillante come una foto filtrata, ma sarà tremendamente liberatorio. E davvero molto più potente e vero.
Bibliografia:
– Kross, E. et al. (2013). Facebook Use Predicts Declines in Subjective Well-Being in Young Adults;
– Curran, T., & Hill, A. P. (2019). Perfectionism is Increasing Over Time: A Meta-Analysis of Birth Cohort Differences 1989–2016. Psychological Bulletin;
– Rogers, C. (1961). On Becoming a Person;
– Duckworth, A. (2016). Grit: The Power of Passion and Perseverance.