Cyberbullismo

Cyberbullismo, ferite virtuali, dolore reale

Cyberbullismo, ferite virtuali, dolore reale

Il cyberbullismo, forma di aggressione perpetrata attraverso le tecnologie digitali, rappresenta una minaccia crescente per il benessere psicologico di bambini e adolescenti. Messaggi offensivi, diffusione di materiale denigratorio, esclusione sociale online: le manifestazioni del cyberbullismo sono molteplici e lasciano cicatrici profonde, spesso più durature di quelle inflitte dal bullismo tradizionale.

L’Impatto del Cyberbullismo sulla Salute Mentale:

Studi evidenziano una forte correlazione tra cyberbullismo e l’insorgenza di disturbi psicologici come depressione, ansia, isolamento sociale, bassa autostima e, nei casi più gravi, ideazione suicidaria (Hinduja & Patchin, 2010). La pervasività di internet e la viralità dei contenuti online amplificano l’impatto del cyberbullismo, rendendo la vittima costantemente esposta all’abuso. La persistenza dei contenuti online, inoltre, contribuisce a prolungare il trauma e a ostacolare il processo di guarigione (Kowalski et al., 2014).

Fattori di Rischio e Vulnerabilità:

Alcuni fattori individuali e sociali possono aumentare il rischio di essere vittima o autore di cyberbullismo. Tra questi, l’isolamento sociale, la bassa autostima, difficoltà relazionali, l’esposizione a contenuti violenti online e la mancanza di supporto familiare (Olweus, 1993). È importante sottolineare che il cyberbullismo non è un fenomeno isolato, ma spesso si intreccia con dinamiche di bullismo tradizionale, creando un circolo vizioso di aggressione e vittimizzazione (Smith et al., 2008).

Prevenzione e Intervento:

Contrastare il cyberbullismo richiede un approccio multifattoriale che coinvolga famiglie, scuole e istituzioni.

  • Educazione digitale: promuovere un uso responsabile e consapevole della tecnologia, insegnando ai giovani a riconoscere e gestire le situazioni di rischio online.
  • Empatia e rispetto: incoraggiare lo sviluppo di competenze socio-emotive come l’empatia, il rispetto per gli altri e la gestione dei conflitti.
  • Supporto e ascolto: creare un clima di fiducia in famiglia e a scuola, offrendo ai giovani uno spazio sicuro per parlare delle proprie esperienze online e ricevere supporto.
  • Intervento tempestivo: attivare protocolli di intervento specifici per gestire i casi di cyberbullismo, offrendo supporto psicologico alle vittime e aiutando gli autori a comprendere le conseguenze delle proprie azioni.

Il ruolo del coach psicologico: distinguere la verità dalla violenza

Nel contesto del cyberbullismo, è fondamentale aiutare bambini, adolescenti e anche adulti a riconoscere una verità scomoda da una vera e propria violenza psicologica. Ed è qui che la figura del coach psicologico può fare la differenza. Quando si è immersi in una spirale di commenti offensivi o in dinamiche di esclusione online, si rischia di interiorizzare un messaggio distruttivo: “Non valgo nulla”. Ma spesso ciò che viene percepito come una valutazione personale è, in realtà, un attacco sistematico, infondato e mirato a ledere la dignità dell’altro.

Dott. Giacomo Lastretti

Un coach esperto non si limita ad “ascoltare e consolare”, ma accompagna la persona in un percorso di consapevolezza. Aiuta a decostruire i messaggi ricevuti, a distinguere ciò che può essere utile (anche se difficile da accettare) da ciò che è puro veleno gratuito. Spesso le vittime tendono a dare valore assoluto alle parole dell’aggressore, perdendo di vista il contesto e, soprattutto, il proprio valore. Il coach interviene proprio in questo spazio: tra l’offesa subita e la costruzione del significato attribuito a quell’offesa.

Un giovane seguito da un coach può imparare a dire: “Quello che mi è stato detto non è una verità oggettiva, è un attacco. Non lo merito. E posso difendermi, senza vergogna.” Il coach può fungere da specchio sano, offrendo una visione esterna ma empatica, e aiutando la persona a ricostruire un’identità ferita, riscoprendo talenti, aspirazioni e dignità come obbiettivo da raggiungere.

In un’epoca in cui l’approvazione (o la sua assenza) passa da uno schermo, serve qualcuno che ci aiuti a guardare oltre. E non è debolezza chiedere aiuto. È coraggio. È il primo passo verso una libertà psicologica autentica, che non si piega davanti alla crudeltà digitale.

Conclusioni:

Il cyberbullismo è una realtà complessa che richiede un impegno collettivo per essere affrontata. Promuovere un uso responsabile della tecnologia, educare all’empatia e al rispetto, offrire supporto alle vittime e intervenire tempestivamente sono azioni fondamentali per creare un ambiente digitale più sicuro e inclusivo per tutti.