Che tu sia maledetto figlio mio, il mio passato ti inseguirà nei secoli e sarai condannato a nasconderti come un vile traditore. Rinnega ciò che sei, il tuo spirito la tua passione, la tua continua ed impetuosa ricerca della verità. La tua vita sarà la menzogna e lì dove il sole va per la morte, potrai cercare riparo e vivere il tempo che serve alla più lucente delle stelle per ardere e guardare dall’alto i cieli.
Sii felice per il nuovo seme che instillerai nella terra, sii grato per la per la consapevolezza che nutrirà la fame ed il sacrificio. Piangi senza paura di spegnere quel fuoco che porti nel cuore. Quella luce che acceca, sarà conforto per illuminare i sentieri della notte.
Dimentica il mio nome, oltraggiato ed epiteto per le infamie. Mentre i vili saranno ricordati e celebrati nelle piazze, io sarò condannato al silenzio della morte che risposta non potrà restituire. Io figlio di Caino, camerlengo e cavaliere tra i cavalieri, in battaglia contro un mercante che s’era fatto soldato, dopo avergli inviato un messaggero per domandare la resa, lui lo restituí con una corda al collo.
Io che credo in un Dio, ho reso giustizia essendo uomo di giustizia e restituito l’onore così a chi ne era stato ingiustamente privato.
(Fine prima parte de Le Confessioni del Maramaldo)